Anthurium. Parla, mio fiore

Frutto di un incontro unico e straordinario tra l’Orto Botanico dell’Università di Palermo e Tiziana Cera Rosco, questo volume restituisce il dialogo continuo tra luogo e artista in questa residenza pionieristica voluta dal SiMuA, in cui il tema dell’abitare è dominante.
Sempre attenta al rapporto uomo, natura e linguaggio, Tiziana Cera Rosco per un anno ha lavorato nell’Orto Botanico, attenta al tema ecologico, scegliendo le alghe come materiale dominante del lavoro, indossando un abito come divisa, trasformando una rimessa degli attrezzi in un vero e proprio habitat, studio, casetta e chiesetta rurale, una concentrazione di vita e lavoro che rispecchia esatta- mente il modus vivendi e operandi dell’artista: “il linguaggio è la casa dell’essere e nella sua dimora abita l’uomo” Heidegger.
Nasce così “Anthurium, parla mio fiore”, la mostra che espone, in due sedi nella città di Palermo, una scientifica e una religiosa, questo lavoro di ricerca corposo e complesso, di forte impatto estetico ed emotivo. Tra grandi lenzuola installative di sindoni vegetali e vulve di melograno, tecniche di battitura ed essiccamento, incursioni di scultura, alghe, cortecce di alberi spinati, performance e libri d’artista, sono oltre 80 i lavori presenti nel volume, forti di echi filosofici, mitologici e spirituali, che rappresentano, con l’acquisizione da parte del SiMuA di Erbario Notturno – il primo degli erbari chiamati Anthurium di Tiziana Cera Rosco e composto di 490 monotipi fotoimpressi – il coronamento di un incontro con l’Orto Botanico e di un lungo lavoro autobiografico.